lunedì 25 novembre 2013

Lost in medicine

Provo sentimenti contrastanti.
Ovviamente, l'unica volta che non vai a lezione viene l'ordinario e dice che chi è interessato all'internato, uh, non c'è problema, parli con la mia segretaria che gli dà gli orari e venga, no problem.
Quando ho chiesto in giro mi han detto così, a me parea un po' strano, ma meglio così, I'm on my way, mi prendo subito un paio di settimane di orario, così vedo.
Del resto, why not?

Perché non dovrebbe essere così facile, se uno vuole fare un po' di pratica, mettersi d'accordo e andare?

Ma prima devi risolvere la prova del labirinto di Dedalo e trovare la segreteria. Che è un po' come dire che devi trovare te stessa.
In realtà le camminate per i corridoi dell'ospedale sono sempre ottime non solo per smaltire il cornetto della colazione, ma anche per riflettere sulla vita, l'universo e tutto il resto. Forse perché rispecchiano la planimetria della mente umana: un'insieme infinito di corridoi ampi che si intersecano senza una logica apparente, seguendo un ordine tutto loro. Per capirlo ci vuole -e a volte non basta- una vita. 
Va da sé che perdersi è un attimo.
E infatti penso che sono al 4 anno di medicina e che solo di questo sono sicura: il resto ha da veni'. 
Insomma, pare che non mi dovrei preoccupare. Ma se mi preoccupo è meglio.
E siccome non so cosa fare della mia vita da futuro medico, perché sulla carta mi piace tutto quello che sia clinico e tutto quello che sia chirurgico, forse è arrivato il momento che vado a dare un'occhiata e inizio a farmi un giro tra i vari reparti.
Visto che qui funziona che "ognun per sé, Dio per tutti" (poi un giorno chiederò dove vanno le mie tasse se non nell'organizzazione di piani di tirocinio obbligatorio decenti).
Mentre svolgo il filo di questi pensieri, mi trovo di fronte alla segretaria.

-Salve, sono del IV, il prof ha lezione ha detto di passare di qua se eravamo interessati alla materia, quando posso venire?

-No, ma...veramente prima deve prendere un appuntamento col professore, far vedere un curriculum...

Sì, e perché no, , portare a termine almeno 7 delle 12 fatiche di Ercule, risolvere l'indovinello della Sfinge e fare tre piroette sul posto sbattendo i tacchi in direzione della Mecca...




Devo aver fatto davvero più o meno questa faccia, perché la tizia si è ammorbidita e ha provato a rassicurarmi:

Ma no, non si deve mica preoccupare, è solo così, una chiacchierata, perché sa, alcuni vengono qui ma non è per reale interesse, poi dopo se ne vanno, non fanno un reale percorso...

Praticamente mi sta dicendo che...
Ommioddio adesso parte l'iter burocratico per questa storia, ma io come faccio a sapere se sono realmente interessata nel trattare fegati e stomaci e colon retti altrui PRIMA DI AVER VERAMENTE E PRATICAMENTE AVUTO A CHE FARE CON FEGATI E STOMACI E COLON ALTRUI? 

IO VOLEVO SOLO IMPARARE QUALCOSA
Maa...non c'è qualcosa come un periodo di prova? Un "vedo se è il caso e magari ripasso"?

Alla fine della fiera, la storia è questa: nell'impossibilità di imbucarsi, nel dubbio, osare.

Lunedì ho appuntamento col professore. Vediamo se sta gastro s'ha da fa' o non s'ha da fa'. 
Che poi chissà, magari mi rigettano. Oppure finisce che trovo la mia strada.

Intanto mando una mail a Endo. 
Chissà, lanciamo tanti sassi, almeno uno farà centro.

Poi si sa, se non mi complico almeno un po' le cose,che gusto c'è.










1 commento:

  1. Ahhhh,gastrologia :S:S:S Ci vuole fegato e stomaco di ferro,secondo me xD
    P.s. un UCAS è per sempre,ricorda ;)

    RispondiElimina